Essere single non è una malattia!


RIFLETTEREINSIEME

Se siete single da lungo tempo, quasi sicuramente state subendo una serie di pressioni sociali non indifferenti, e forse state iniziando a pensare di essere “sbagliati”. Non è affatto così!

Non possiamo certo pretendere di cambiare il mondo che ci circonda. Le nostre mamme, gli amici e le amiche (soprattutto quelli fidanzati o sposati) non smetteranno di rivolgerci i soliti sguardi compassionevoli o gli inviti a “darci una mossa”.

I supermercati non smetteranno di vendere cibi in doppia porzione e i tour operator non cesseranno di proporre viaggi per il limite minimo di due persone.

Non possiamo cambiare neppure la nostra natura. È normale provare attimi di sconforto se si è single, è normale sentirsi soli e cercare ardentemente di fuggire da questa condizione. E spesso ci proviamo, infatti: usciamo di più, cerchiamo di conoscere gente nuova, ci iscriviamo a un sito di incontri. Altro che “darci una mossa”! Eppure, quando si cerca l’amore, spesso ci vuole pazienza.

Pazienza, ecco, bella parola. Ma c’è qualcosa che possiamo cambiare in noi, questo sì: smettiamola di considerarci dei casi umani senza speranza solo perché siamo single!

Sappiamo benissimo che l’amore non si trova proprio dietro ogni angolo, nonostante i nostri amici sposati se ne siano dimenticati; e d’altronde se siamo soli probabilmente è perché abbiamo scelto di non sottostare a certi compromessi delle nostre storie passate; probabilmente non ci accontentiamo più di qualsiasi cosa, ma cerchiamo davvero una persona che ci faccia battere il cuore alla massima intensità.

Molte coppie nascono ( o non finiscono) sull’onda terrorizzante della solitudine. Quindi si sceglie il partner che capita, una persona per cui il livello di interesse è appena accettabile, pur di raggiungere l’obiettivo di non essere single. Storie in cui si sceglie di essere in coppia ma non si sceglie la persona. Ed ecco che, sul lungo periodo, si scatena il malessere.

Avere la capacità di stare da soli non è da tutti. Per questo, se siete single da tempo, ricevete tutti questi commenti negativi, la commiserazione e la preoccupazione degli amici: forse vi vedono come strani animali, oppure supereroi per cui nutrono una specie di invidia mista a stupore?

Eric Klinenberg, sociologo della New York University, ha trascorso diversi anni a studiare i singleton, ovvero le persone che hanno deciso di vivere da sole. Il risultato è Going Solo, un libro che ha riscosso un grande successo negli Stati Uniti. L’obiettivo che ha guidato l’analisi del ricercatore è riscattare, una volta per tutte, l’idea ancora circolante che le persone single siano in qualche modo “difettose”. Considerando che molti studiosi (per pigrizia, sostiene Klinenberg) connettono l’aumento dei single negli ultimi anni con il declino dei valori sociali e familiari, l’obiettivo non è da poco.

Afferma il sociologo:

«Cinquant’anni fa i single venivano visti come malati, nevrotici o immorali. Non è più così, anche se gli uomini e le donne tra i trenta e i quaranta senza partner vengono spesso letti attraverso la lente del “se è single deve avere qualcosa che non va”. Siamo solo all’inizio di una battaglia culturale. Ma è importante partire dal presupposto che c’è differenza tra la solitudine e il vivere da soli. La frase più ripetuta dai miei intervistati in Going Solo è “nulla fa sentire soli come stare in una relazione sbagliata”. Quella è la vera solitudine».

Ora, non vorrei che questo articolo venisse preso per un inno alla solitudine, perché non lo è affatto!

Se state navigando su questo sito, anzi, è probabile che stiate cercando un nuovo amore e state facendo una delle migliori mosse possibili – mettervi in attività.

L’importante è prendere coscienza delle trappole che ci vengono tese intorno, al fine di disinnescarle.

Se come single vi considerate “malati” sarete portati a pensarvi deboli e bisognosi e verrete spinti a cercare una cura, pensando di morire se non la troverete.

Se cambiate prospettiva, invece, il gioco inizia a farsi più divertente.

Se riusciamo a vedere la nostra momentanea solitudine come un’occasione, possiamo arrivare a scoprire molto di noi che ci farà stare meglio anche con gli altri. Sembra banale, ma alcune persone, magari le stesse che vi fanno sentire inadeguati, non capiranno mai che cosa significa. La solitudine non è né una punizione né una colpa ma una esperienza che può insegnarci a brillare, se sappiamo gestirla.

Il massimo della fortuna non è l’incontro tra due malati bisognosi di cura, ma tra due persone piene e ricche di autostima, che incontrandosi facciano scoppiare una vera scintilla e non un fuocherello!

Tutti i single provano prima o poi l’oscuro pensiero che moriranno da soli, che non troveranno mai l’altra metà della mela. E la società non aiuta di certo.

Eppure questa ansia è l’ostacolo principale alla riuscita della vostra ricerca.

Se si smettesse ora e per sempre di demonizzare i single, la nostra idea dell’amore potrebbe forse cambiare e approdare veramente alla spontaneità, alla passionalità e alla libertà che agognamo tanto.


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