Esercizi per Auto – Indagine
L’auto-indagine non dovrebbe essere considerata una pratica di meditazione da eseguire a certe ore e in certe posizioni; dovrebbe continuare durante tutte le ore della veglia, indipendentemente da ciò che si sta facendo. Sri Ramana Maharshi non vedeva conflitto tra il lavoro e l’auto-indagine e affermava, che con un pò di pratica poteva essere eseguita in qualunque circostanza. Qualche volta affermò che periodi regolari di pratica formale erano benefici per i principianti, ma non patrocinò mai lunghi periodi di meditazione in posizione seduta e mostrò sempre la sua disapprovazione, se qualcuno dei suoi devoti esprimeva il desiderio di abbandonare le attività mondane in favore di una vita meditativa. (da “Gli Insegnamenti di Ramana Maharshi, Sii ciò che sei)
Ecco l’elenco degli esercizi pratici d’auto-indagine per stimolare la tua Crescita Personale e migliorare, senza sforzo, la tua Realtà Interiore ed Esteriore.
Esercizio I ~ Accettare la Realtà (15/20 minuti)
Ogni volta che ci sentiremo privi di forza per accettare ciò che
stiamo vivendo, cercheremo di trovare un momento tutto per noi, un
momento per fermarci ad osservare che cosa sta causando disagio. Lo
scopo di questa pratica è comprendere quale parte del corpo pone
resistenza al rilassamento, in modo di riconoscere la situazione che ci
sta causando disagio. una volta individuata la circostanza che ci sta
creando disagio, cercheremo di arrivare fino in fondo alla questione
iniziando con l’accettazione della realtà, lasciando andare la tensione
che quel disagio sta provocando sul nostro corpo/mente.
Si tratta di un esercizio molto semplice, indicato per i principianti in
materia di meditazione e introspezione. Praticato quotidianamente aiuta
a migliorare l’approccio con le situazioni che facciamo fatica ad
accettare.
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dell’esercizio, e non scordare che sarò disponibile per consigli e
delucidazioni sulla pratica. Accettare la Realtà
Esercizio II ~ Osservare i Pensieri (15/20 minuti)
Nel regno del pensiero come nel regno materiale, è la mente a
decidere cosa troverà manifestato in qualità di realtà, ma è di
fondamentale importanza riuscire a comprendere che la mente può essere
controllata, e lo strumento che useremo per controllare i pensieri che
si formano nella nostra mente sarà: “IO”. L’esercizio va praticato per
almeno una volta al giorno, tutti i giorni, in modo di riuscire a
prendere il controllo totale dei nostri pensieri per poterli scegliere,
eliminando il più possibile quelli negativi.
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delucidazioni sulla pratica. Osservare i Pensieri
Esercizio III ~ Praticare la Presenza (20 minuti)
Essere nel qui e ora, significa: vivere nel presente. Questa
scelta è ciò che permette vedere le cose tali e quali sono. Soltanto
quando avremo visto e accettato la realtà per ciò ch’è saremo pronti per
risolvere al meglio i nostri problemi. Se vogliamo diventare forti
mentalmente dovremo essere sempre nel momento presente. Senza anticipare
il futuro né restare ancorati troppo a lungo sul passato. Questo
atteggiamento servirà per qualsiasi tipo di problema. Infatti: se
osserviamo troppo a lungo l’indomani o restiamo attaccati alle
esperienze già vissute, passeremo attraverso le difficoltà sempre con
l’umore a terra sorvolando, inevitabilmente, eventuali soluzioni che ci
potrebbero servire per risolvere il nostro problema.
Vivere nel presente, qui e ora vuol dire: praticare la “presenza”… Cioè: Essere Presenti.
Praticando la presenza riusciremo a superare qualsiasi genere di
problema. Perché, essendo presenti ci concentreremo completamente su ciò
che abbiamo a disposizione, concentrandoci sulle nostre risorse
riusciremo a far emergere tutte le possibili soluzioni. Evitando
interferenze da parte del passato o prospettive che mirano verso il
futuro. Questa meravigliosa capacità di “essere presenti” è chiamata
anche “consapevolezza” ed è direttamente collegata alla stabilità
emotiva.
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delucidazioni sulla pratica. Praticare la Presenza
Esercizio IV ~ L’Osservatore e l’Oggetto (25/30 minuti)
Se dedichiamo del tempo ad osservare e riconoscere le nostre
emozioni, avremo sempre qualcosa da imparare. Ci tornerà molto utile
essere in grado di gestirle, apprendere da loro, comprenderli attraverso
la conoscenza dei perché si presentano, del loro origine e motivazione;
affinché: non causino più malessere né dolore, ma si trasformino in
buone opportunità per crescere ed evolvere durante il nostro percorso di
vita in funzione di questa esperienza meravigliosa.
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delucidazioni sulla pratica. L’Osservatore e l’Oggetto
Esercizio V ~ Guarire le ferite emotive (Riprogrammazione mentale) (30 minuti)
Questo esercizio ci aiuterà a liberarci da ferite provenienti da
emozioni negative o “blocchi”, che si sono formati nel nostro essere
interiore, manifestandosi all’esterno come dei nodi su una o più parti
del nostro corpo/mente. Sono questi “blocchi” che non consentono
all’energia di fluire correttamente sui nostri Chakra per rinnovarsi
costantemente, e assicurarci l’equilibrio e armonia che son parte della
nostra Natura Esistenziale.
Questi blocchi sono come delle cisti, ma si possono definire come “sfere
d’energia a bassa frequenza vibrazionale” che ristagnano a lungo in una
o più zone del nostro corpo fisico, per esempio: sul torace, sulla
schiena o sul collo, o qualsiasi altra parte del corpo (tutto dipende
dal trauma che ha causato il blocco emotivo).
I blocchi emotivi causano disagio, dolore, fastidio e provengono dalle
nostre ferite interiori. Con il passare del tempo, i blocchi causati
dalle ferite emotive si manifesteranno sotto forma di vere malattie
psicofisiche.
Per liberare queste emozioni che vibrano a bassa frequenza, dovremo
prima di tutto: riconoscere la loro esistenza, per poi prendere
coscienza della loro presenza/esistenza.
Una volta individuate le ferite e rispettivi “blocchi emozionali”, si
potrà procedere a rilasciarli e riprogrammare il nostro subconscio
attraverso la nostra mente cosciente, usando affermazioni positive e
decise, che verranno immediatamente memorizzate nel subconscio,
cristallizzandosi in questa dimensione e creando un metodo di
auto-guarigione.
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Esercizio VI ~ Pratica del Perdono (30 minuti)
Possiamo non saper ancora come perdonare, ma possiamo coltivare la
disponibilità a perdonarci ed entrare in uno spazio positivo della
mente. Uno spazio in cui includere persone e situazioni del passato che
necessitano di essere perdonate. Sarà proprio in questo modo che
riusciremmo a lasciar andare e far finalmente fluire, tutto ciò che ci
sta causando pesantezza, dolore e infelicità.
“Perdonare significa fluire come il fiume, che privo di pensieri e preoccupazioni muore tra le braccia dell’oceano”.
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Esercizio VII ~ Imparare ad Amare Sé Stessi (35 minuti)
Nel momento in cui comprenderemo la natura dei nostri sentimenti,
automaticamente sapremo come interagire con la persona di nostro
interesse. Soltanto allora riusciremo a definire i limiti oltre i quali
nessun raggiro di parole potrà essere tollerato.
Capire sé stessi è alla base della comprensione degli altri. Nessun
falso amore ci potrà distruggere se siamo completamente coscienti della
nostra personalità, pensieri, sentimenti, emozioni, percezioni…
Basterà un’attenta osservazione ed un’accurata riflessione per
comprendere chiaramente l’amore che abbiamo maturato nel nostro essere
profondo e deciso di condividere.
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Esercizio VIII ~ Forti non si nasce, si diventa (35 minuti)
Le esperienze e le battaglie della vita ci plasmano e ci fortificano.
La capacità con cui affrontiamo le situazioni che avvengono nella nostra
vita evolve costantemente, quanto più difficile sarà la prova da
superare, più importante sarà la nostra Crescita Personale.
Con il passare del tempo, la forza emotiva con cui affronteremo le prove
della vita diventerà evidente, in tal caso diventeranno sempre più
evidenti i nostri cambiamenti caratteriali e della personalità. Questo
meccanismo ci permetterà d’evolvere progressivamente verso stadi
emozionali e psicologici più forti e sicuri, nello stesso tempo:
confermeranno, ancora una volta, la necessità di ulteriori circostanze
esterne che fungeranno da fattori stimolanti nel riconoscimento della
nostra crescita interiore.
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Esercizio IX ~ Il Quarto Stato di Coscienza (40 minuti)
– Quanto tempo hai sprecato nascondendoti dietro inutili fantasticherie?
– La felicità non aspetta!
– La felicità accade in questo momento Qui e Ora.
– La felicità divenne quando ti svegli alla mattina e ti accorgi di
essere pienamente consapevole dell’incredibile dono della vita.
Impariamo a riconoscere i momenti di felicità, proprio in funzione a
quei momenti in cui, abbiamo percepito la sua completa mancanza.
Possiamo dire che, riconosciamo la felicità attraverso l’infelicità e
viceversa.
C’è chi dice: – sono felice quando sono sereno! Ma l’intensità di questa
espressione “essere felici”, varia in accordo al numero e alla forza
delle emozioni positive che si sperimentano. Il nostro compito
consisterà nel ricordare che “essere felici, non equivale ad avere sulla
testa un cielo privo di tempeste, ma dipenderà dalla nostra capacità di
trasformare le tempeste in giorni soleggiati e dipinti da scintillanti
arcobaleni”.
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delucidazioni sulla pratica. Il Quarto Stato di Coscienza
Esercizio X ~ Riconoscere e Unirsi al Sé . Auto – Indagine (Esercizio A: 30 minuti – Esercizio B: 40 minuti)
Rimanere in silenzio senza pensieri è il Tutto.
Rimanere senza pensieri è Nishta (permanere in ferma meditazione).
Rimanere senza pensieri è Jnana (saggezza).
Rimanere senza pensieri è Moksha (liberazione).
Rimanere senza pensieri è Sahaja (spontaneità).
Volgere la mente all’interno è tutto ciò ch’è necessario.
Lo stato senza nessuna traccia di pensiero è lo Stato Finale di Completezza. L’Unione indistruttibile alla Totalità.
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delucidazioni sulla pratica. Riconoscere e Unirsi al Sé
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