Costellazioni Familiari

RIFLETTEREINSIEME

Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo. 
Marcel Proust

Alcuni dicono che al destino non si comanda, che il destino non è una cosa nostra. Ma io so che non è così. Il nostro destino vive in noi, bisogna soltanto avere il coraggio di vederlo. (Merida)

Quella delle costellazioni familiari è una particolare tecnica sviluppata dallo psicologo Bert Hellinger che sostiene che alcuni disturbi e alcune problematiche familiari si possono trasmettere per via ereditaria.

Le Costellazioni Familiari sono un metodo di presa di coscienza e risoluzione di una vasta gamma di problematiche che derivano dalla famiglia di origine e possono manifestarsi nella vita di ogni giorno sul piano del benessere individuale, delle relazioni interpersonali, del processo di auto – realizzazione. 

Attraverso il metodo delle Costellazioni Familiari possiamo prendere coscienza di ingiustizie, esclusioni, privazioni  vissute dai nostri antenati, la cui memoria dolorosa potrebbe essere arrivata fino a noi e influenzare in qualche misura la nostra vita.

Lasciando agire la rappresentazione scenica della realtà quotidiana, possiamo comprendere a fondo l’origine dei processi che stiamo vivendo, dare delle spiegazioni logiche al perché ci troviamo a vivere certe situazione seppur comprendendo che siano le più dolorose per noi. Attraverso l’indagine delle Costellazioni Familiari possiamo reintegrare nel sistema attuale di vita le informazioni mancanti, provvedendo a rimettere ordine nel complesso sistema in cui si svolge la nostra realtà.

Utilizzando il metodo delle Costellazioni Familiari si opera per ricostruire la propria linea genealogica e prendere coscienza di eventuali traumi (la morte, la malattia, la guerra, i fallimenti, ingiustizie, esclusioni, privazioni) vissute all’interno del sistema familiare, sociale e culturale, queste informazioni vengono infatti trasmesse dagli antenati ai discendenti quando le esperienze non sono state chiuse e sigillate. In altre parole: tutto ciò che non riusciremo a concludere in questa vita, non solo lo riporteremmo travestito da esperienze diverse in vite successive, ma potremo senza un minimo dubbio, trasmetterlo ai nostri figli, nipoti, ecc.

Per comprendere come funziona questa tecnica è necessario partire dal presupposto che l’individuo è sempre parte di un sistema, quindi l’individuo viene collocato come parte del sistema della famiglia, l’ecosistema, il sistema in cui lavoro o sistema aziendale. E’ un dato di fatto che l’individuo per sé stesso non si realizza in quanto singolo, ma sempre formando parte di un sistema o gruppo. Come in ogni sistema, anche nella famiglia d’origine di ogni individuo, esiste un ordine ed un equilibrio che garantiscono la sopravvivenza di tutti coloro che ne fanno parte. Il sistema famiglia è governato da una serie di ordini, tra cui quelli “dell’amore”.

Nell’ideare la teoria della Costellazioni Familiari, Bert Hellinger parla di tre principi fondamentali presenti nel sistema familiare, i cosiddetti Ordini dell’Amore che sono:

Appartenenza

Ordine

Equilibrio

L’armonizzazione personale e sistemica avviene con il ripristino di una situazione ideale, in cui la legge di Appartenenza, Ordine ed Equilibrio vengono rispettate. Il lavoro delle Costellazioni familiari permette di prendere coscienza di quali membri della nostra famiglia sono stati esclusi, e di reintegrarli; di capire chi è grande (e dà) e chi è piccolo (e riceve); di rimettere ciascun membro al proprio posto e nel proprio legittimo ruolo.

Sembra molto semplice, ma in realtà non è così: ogni cambiamento apportato a queste leggi nel corso del tempo si è sedimentato in maniera profonda nel sistema familiare, e anche solo riconoscere che “c’è qualcosa che non va” nella propria famiglia è un primo passo molto difficile e doloroso. Compiere il passo successivo, cioè andare a rimettere a posto le cose, tocca nel profondo la persona che si prende questa responsabilità, perché va a demolire delle strutture, vecchie credenze e delle certezze ben rinforzate, andando a toccare un dolore profondo e a volte molto ben nascosto, che costituisce la ferita primaria del bambino interiore intorno al quale funziona tutta la realtà di vita quotidiana; tutto questo talvolta può generare sofferenza, disagio o malessere, ma si tratta di un processo breve e necessario che riporterà alla liberazione di pesi, spesso sconosciuti, che continuano a limitare l’espansione naturale della nostra coscienza. Tutto il processo sanatorio riporterà l’allontanamento dei fattori limitanti, ripristinando la gioia e leggerezza: due concetti di suprema importanza e utilità per una sana e gratificante crescita personale.

Appartenenza

La Legge dell’Appartenenza dice:

Ogni membro di un sistema familiare ha diritto di fare parte del sistema-famiglia e conseguentemente nessuno può esserne escluso, per nessun motivo”.

Il senso di appartenenza è uno dei principi fondamentali nel lavoro con le Costellazioni Familiari.

Tutti i membri di una famiglia hanno lo stesso diritto di appartenere a quella famiglia, è un diritto irrinunciabile, che si acquisisce per il semplice fatto di avere due genitori, o meglio ancora, per il solo fatto di essere stati concepiti da due membri appartenenti a un sistema. Questa consapevolezza risponde a una categoria di bisogni fondamentali secondo Maslow, il bisogno di appartenenza, che serve a dare sicurezza e protezione, fiducia e serenità rispetto verso l’ambiente circostante e verso le persone vicine. Ricordiamo che ognuno di noi ha scelto il proprio sistema-famiglia con dei diritti fondamentali: insegnare e imparare qualcosa per superare i propri steep evolutivi. Ognuno di noi è un Maestro, e nello stesso tempo, l’allievo.

Ordine

Nel sistema familiare c’è amore per tutti i suoi membri, compresi i dimenticati e gli esclusi, ma secondo Hellinger:

L’Amore è una parte dell’ordine, l’ordine precede l’amore, e l’amore può solo svilupparsi in base all’ordine. L’ordine è preposto. Se capovolgo questo rapporto e voglio trasformare l’ordine attraverso l’amore, sono destinato a fallire. Così non va. L’amore è subordinato a un ordine, e dopo può crescere. Così come il seme è subordinato al terreno e lì cresce e fiorisce.

Molti problemi nascono perché c’è chi pensa che si potrebbe superare l’ordine per mezzo di considerazioni interiori o di sforzi dell’amore. Ma l’ordine è preposto a noi e non si lascia sostituire dall’amore. Pensarlo è illusorio. Si deve tornare all’ordine, al punto della verità. Solo lì troviamo la soluzione.

All’interno del sistema famiglia si ha quindi un ordine di tipo gerarchico, secondo la sequenza temporale dell’appartenenza: chi è arrivato prima all’interno del sistema è più grande di chi è arrivato dopo, e dunque ha precedenza, ha più diritto di chi viene dopo. I genitori sono più grandi dei figli e hanno precedenza rispetto ad essi, il fratello maggiore precede i fratelli più giovani, così come la relazione di coppia ha precedenza sulla maternità o paternità. È indispensabile per un buon funzionamento del sistema che l’ordine sia rispettato, in quanto chi viene dopo (come i figli, ad esempio) non è in grado di sostenere il peso del dolore e la responsabilità di chi viene prima ed è più grande.

Nel momento in cui qualcuno infrange l’ordine all’interno della famiglia, è possibile che a un livello superficiale gli altri membri del sistema non diano peso alla cosa, e col tempo la prendano come un dato di fatto o la dimentichino. Ma l’informazione di questo evento non si elimina all’interno del sistema, in quanto intrinseca ad esso vi è la necessità di stabilire ordini che siano validi per tutta la famiglia. Il compito di riportare equilibrio nel sistema e di ristabilire l’ordine all’interno della famiglia spetterà ad un membro della generazione successiva.

Nel momento in cui un figlio si carica del dolore del padre o della madre, si fa più grande di loro, prendendo un posto in un livello gerarchico del sistema che non gli appartiene.

Il principio dell’ordine serve fondamentalmente per stabilire un circolo virtuoso dell’amore e dell’energia: chi è piccolo riceve, e non deve dare, finché è piccolo; deve solo crescere e ricevere tutto l’amore possibile, per poter a sua volta dare, una volta grande, senza chiedere nulla in cambio.

Equilibrio

Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo. Marcel Proust

Perché vi sia equilibrio all’interno di un sistema dovrebbe essere rispettata questa regola: i genitori dovrebbero “dare con amore”, ossia senza pretendere niente in cambio, e i figli dovrebbero “ricevere con gratitudine”, ossia non lamentarsi o giudicare per quello che hanno ricevuto. Inoltre chi è grande dà “nel bene e nel male” e chi è piccolo riceve “nel bene e nel male”.

Chi è piccolo dovrebbe diventare consapevole che ha ricevuto quello di cui aveva bisogno per crescere; i propri genitori sono il padre e la madre migliori possibili, perché non può essere altrimenti. Tutto quello che si riceve viene accolto con gratitudine, e se è fonte di dolore, va compreso anche il momento di crescita che ne è derivato.

In una relazione di coppia al contrario, i partner sono “uguali”, in quanto entrambi adulti. In tal caso si ha equilibrio quando lo scambio è “equo”, ossia ognuno dei due “dà e riceve” in egual misura, considerando la diversità e la peculiarità della persona. Tutto quello che avviene all’interno di una relazione di coppia è responsabilità di entrambi i partner, al 50% ciascuno; in caso contrario ci si trova di fronte a una coppia basata su una proiezione: se la moglie cerca nel marito un padre, o se il marito cerca nella moglie una madre, si accetterà di buon grado di ricevere senza dare, di non prendersi la responsabilità della propria vita perché si è ancora in una relazione di dipendenza.

Avviene spesso infatti che uno solo dei due membri della coppia si faccia carico dell’intera responsabilità di una scelta, o si viva interamente un dolore e una sofferenza che andrebbero condivisi: nei casi di aborto, in particolare, un po’ per ragioni di tipo biologico, capita spesso che sia la donna a sentirsi più responsabile, a nutrire un maggiore senso di colpa, e a custodire interamente la sofferenza derivata dalla situazione.

In questi casi attraverso una Costellazione Familiare si può vedere se il rapporto è sbilanciato, e riportarlo in equilibrio, è giusto che ognuno si prenda la propria parte di responsabilità e di dolore: per la morte di un figlio, per la fine di una relazione, per un fallimento economico e così via.

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