Meditazione

Cos’è La Meditazione?

La meditazione è uno stato naturale dell’essere, uno stato che abbiamo perduto, e ritrovarlo è la gioia più grande della vita. Osho

Negli ultimi tempi sono state numerose le tecniche per stimolare l’essere umano a praticare la Meditazione.

Spesso, ci siamo lasciati trasportare da false promesse, credendo che il “fare” ci avrebbe portato ad uno sviluppo o a fare meditazione, mentre la meditazione non accade “facendo” qualcosa, ma piuttosto si tratta di “non fare”.

Quando facciamo qualcosa siamo impegnati a livello mentale, la meditazione non comporta impegno. La meditazione è non fare.

La meditazione accade quando la mente e il pensiero sono spenti”

Gruppi, guide, corsi, audio, consigli, yoga, convegni e altri metodi o discipline potrebbero tornare utili per comprendere in cosa consiste Meditare. Non dobbiamo scordare che tutto può essere importante ma non sempre efficace. Ogni tecnica, ogni consiglio, oppure una singola parola potrebbe innescare il meccanismo che ci condurrà a provare e trovare il vero senso della Meditazione.

La meditazione accadrà nel momento in cui interiormente saremo consapevoli della sua natura”

Per quanto riguarda la mia esperienza personale posso confermare che niente è necessario e non tutto quello che si cerca di insegnare sulla meditazione risulta efficace. La meditazione è un atto silente. Un atto solitario.

Un tempo senza tempo.

La meditazione accade nel momento in cui: la mente e tutto il frastuono dei pensieri scomparve, per lasciar posto al contatto con la vera essenza primordiale.

La meditazione è la conquista della non mente

D’accordo a ciò che ho compresso personalmente sulla meditazione e d’accordo alla mia esperienza personale per scrivere sulla meditazione scelgo le parole di Osho. Le sue parole, sono state per me decisamente illuminanti. I suoi testi e libri mi hanno permesso di comprendere cos’è la meditazione e come accade.

Ogni giorno la parola meditazione, s’avvolge dalla più ignara incomprensione. Sempre più spesso appaiono nuovi maestri, gurù, saggi… Gente che vendono proposte ingannando le persone che seguono decise, senza nemmeno riflettere su chi sono e cosa stanno facendo con la loro mente.

Come in ogni cosa: dobbiamo fare particolare attenzione ai tentativi di manipolazione, coscienti dal fatto che ultimamente si marcia parecchio sul concetto e pratica della meditazione.

Ecco un riassunto dei libri di Osho che parlano di Meditazione.

Alla fine di questa lettura capirete la sottile differenza tra veri e finti Maestri.

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“La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell’estasi, lo stato di ebbrezza divina.

E’ una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata.

La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere.

La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione.

L’osservazione è la chiave della meditazione.

Osserva la tua mente.

Non fare nulla.

Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore.

Il miracolo dell’osservare, è meditazione.

Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente “se n’è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte” per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa.

Grazie all’osservazione, la mente e i pensieri scompaiono.

Il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all’erta, senza che esista in te un singolo pensiero… ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.

Questo è il momento in cui l’energia si volge all’interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l’energia si volge all’interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa.

Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione.

Come parlare della meditazione?

Che dire… di cosa si tratta?

Cos’è la meditazione?

È una tecnica che può essere praticata?

È uno sforzo in cui ci si impegna?

Qualcosa che la mente può realizzare?

No, non è nulla di tutto questo.

Tutto ciò che la mente può fare non può essere meditazione:

la meditazione è qualcosa che va oltre la mente.

Nella dimensione della mente la meditazione è assolutamente impotente, per cui dove c’è la mente non è in grado di penetrare la meditazione; là dove la mente finisce, la meditazione inizia.

È importante ricordarlo perché tutto ciò che facciamo, viene fatto attraverso la mente; qualsiasi cosa realizziamo, la realizziamo attraverso la mente. Quindi, quando ci rivolgiamo alla sfera interiore, di nuovo iniziamo a pensare in termini di tecniche, di metodi, di qualcosa da fare, semplicemente perché ogni nostra esperienza ci dimostra che qualsiasi cosa può essere fatta tramite la mente.

Certo, fatta eccezione per la meditazione, tutto può essere fatto dalla mente; tutto, tranne la meditazione, poiché non è una realizzazione: esiste già, è la tua natura.

La meditazione non deve essere conseguita; deve soltanto essere riconosciuta, deve solo essere ricordata. È là, che ti aspetta: è sufficiente guardare dentro di sé, ed è disponibile.

L’hai sempre portata in te.

La meditazione è la tua natura intrinseca: sei tu, il tuo essere, e non ha nulla a che vedere con ciò che fai. Non la puoi avere, né puoi non averla: non può essere posseduta. Non si tratta di un oggetto, sei tu, è il tuo essere.

Allorché si comprende cos’è la meditazione, ogni cosa diventa evidente. Altrimenti, puoi continuare a brancolare nel buio.

La meditazione è uno stato di chiarezza, non uno stato mentale.

La mente è confusione, non è mai chiara, non lo può essere.

I pensieri creano intorno a te delle nubi; sono nubi sottili che producono una nebbia in cui ogni chiarezza va perduta.

Quando i pensieri scompaiono, quando intorno a te non esistono più nuvole, quando esiste nel tuo semplice essere essenziale, accada una chiarezza. In questo caso puoi vedere a distanze remote; puoi abbracciare l’intera esistenza; il tuo sguardo diventa penetrante e tocca l’essenza più intima dell’essere.

La meditazione è chiarezza, un’assoluta chiarezza di vedute: non puoi pensarci, devi lasciar cadere ogni pensiero. E quando dico: “Devi lasciar cadere ogni pensiero”, non aver fretta di concludere.

Io devo usare il linguaggio, ma se io dico: “Abbandona il pensiero”, e tu lo fai, mancherai il punto: di nuovo, ridurrai tutto a un fare.

Lasciar cadere il pensiero” vuol semplicemente dire: non fare nulla.

Siediti.

Lascia che i pensieri sedimentino da soli; lascia che la mente decanti spontaneamente.

Siedi semplicemente, fissando un muro, in un angolo tranquillo, senza fare assolutamente nulla.

Sii rilassato.

Sciolto.

Non fare alcuno sforzo.

Non andare da nessuna parte.

Come se ti dovessi addormentare, pur restando sveglio: sei sveglio e ti stai rilassando, ma tutto il corpo si sta addormentando.

Dentro di te, resti attento, all’erta, mentre tutto il corpo entra in un profondo rilassamento.

I pensieri si acquietano da soli; non è necessario che balzi loro addosso, non occorre che tenti di fermarli. Immagina un torrente fangoso… cosa puoi fare per renderlo limpido? Entrarci e scuoterlo?

Non faresti che peggiorare le cose.

No.

Dovresti semplicemente restare seduto sulla riva, in attesa.

Non c’è nulla da fare.

Qualsiasi cosa tu faccia, non faresti che renderlo ancora più torbido. Siedi semplicemente sulla riva.

Osserva, con indifferenza e, continuando a scorrere, il fiume porterà via le foglie morte, e il fango tornerà ad acquietarsi.

Dopo un po’ ti rendi conto che il torrente è tornato a essere limpido.

Ogni volta che un desiderio attraversa la mente, il torrente diventa fangoso.

Dunque, siediti semplicemente.

Non cercare di fare nulla.

In Giappone, questo “semplice stare seduti” è chiamato Zazen; ci si siede semplicemente, senza fare nulla.

E, un giorno, la meditazione accade.

Non è che sia tu a cercarla, viene a te.

E quando viene, la riconosci immediatamente: è sempre presente, ma tu non guardavi nella giusta direzione.

Il tesoro è sempre stato presente, dentro di te, ma tu eri impegnato altrove: nei pensieri, nei desideri, in mille cose.

Non eri minimamente interessato a quell’unica cosa… e si trattava del tuo essere!

Quando l’energia si rivolge alla sfera interiore – è ciò che Buddha chiama parabvrutti: il ritornare della tua energia alla fonte – all’improvviso consegui la chiarezza.

Allora, ogni cosa si schiude davanti a te.

La meditazione è un semplice processo di osservazione della propria mente.

Senza combattere con la mente.

E senza cercare di controllarla.

Resti lì, presente, come un testimone che non sceglie.

Prendi nota di tutto ciò che passa senza alcun pregiudizio a favore o contro.

Non attribuire nomi. Non dire: questo non dovrebbe venire nella mia mente, questo è un pensiero brutto e questo è un pensiero bello e virtuoso.

Non devi giudicare.

Devi rimanere senza giudizi.

Perché nel momento in cui giudichi, perdi la meditazione.

Diventi identificato.

Diventi un amico o diventi un nemico.

Crei delle relazioni.

Meditazione vuol dire: Non avere alcuna relazione con il tuo processo di pensiero, rimanere del tutto scollegato, calmo, distaccato

osservando tutto ciò che passa.

E allora accade il miracolo:

A poco a poco diventi consapevole del fatto che passano sempre meno pensieri.

Più sei consapevole e meno pensieri passano.

Meno sei consapevole e più pensieri passano.

Il traffico dipende dalla tua consapevolezza.

Quando la consapevolezza è perfetta, anche se solo per un istante, tutti i pensieri si fermano. Subito, d’improvviso, si fermano e la strada è vuota, non c’è traffico.

Quel momento è meditazione.

Piano piano questi momenti diventano sempre più numerosi.

Questi spazi vuoti si ripresentano e rimangono più a lungo.

E diventi capace di muoverti con facilità in quegli spazi vuoti, senza alcuno sforzo.

Allora tutte le volte che vuoi puoi entrare in quegli spazi vuoti senza alcuno sforzo. Ti ringiovaniscono, ti danno nuova freschezza e ti fanno diventare consapevole di chi sei.

Quando sei libero dalla mente, sei libero da tutte le idee riguardo a te stesso.

Adesso puoi vedere chi sei senza alcun pregiudizio e conoscere te stesso vuol dire conoscere tutto ciò che vale la pena di conoscere.

E non avere conoscenza di se stessi vuol dire non avere nulla.

Un individuo può sapere tutto ma se non conosce se stesso è assolutamente ignorante è solo un’Enciclopedia Britannica ambulante.

Libertà senza consapevolezza è un’idea vuota.

Non contiene nulla.

Non si può essere veramente liberi senza essere consapevoli perché l’inconscio continua a dominarti. L’inconscio è quello che tira i fili.

Puoi pensare, puoi credere di essere libero ma non lo sei, sei solo una vittima di forze naturali, di forze cieche.

Ci sono quindi due tipi di persone. La maggioranza segue le tradizioni, la società, lo stato.

Le persone ortodosse, convenzionali.

I conformisti – seguono la folla.

Non sono liberi.

E poi ci sono alcuni spiriti ribelli emarginati, artisti, pittori, musicisti, poeti, questi pensano di vivere nella libertà ma lo pensano solamente. Solo ribellandoti contro le tradizioni non diventi libero.

Sei ancora dominato dagli istinti naturali.

Sei posseduto dalla lussuria, dall’avidità, dall’ambizione.

Tu non sei il padrone di queste cose.

Sei uno schiavo.

Per questo dico che la libertà è possibile solo con la consapevolezza.

Se non trasformi l’inconsapevolezza in consapevolezza, non c’è libertà.

E in questo solo pochissimi hanno avuto successo: un Gesù, un Lao Tzu, uno Zarathustra, un Buddha … Pochissimi.

Si possono contare sulle dita di una mano.

Questi hanno vissuto veramente nella libertà perché hanno vissuto consapevolmente.

Questo dev’essere il compito di ogni ricercatore:

Creare sempre più consapevolezza.

Allora la libertà accade da sola” OSHO

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La libertà è la fragranza del fiore della consapevolezza e immersi in questa fragranza, quando la mente si trasforma in non-mente accade la meditazione … La meditazione è un divenire … Accade. (a/s)

Tratto dal Libro: Sulle Tracce Della Propria Identità

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